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ECHOES OF
BROKEN SOULS

OPENING 23 Dicembre 2024 - 4PM CET

23 Dicembre 2024 - 13 Gennaio 2025

Non tutto ciò che si rompe è inutile. A volte può essere un'occasione per qualcosa di inaspettato. E se è vero che le fratture sono divisive, è anche vero esse sono rivelatrici di un cambiamento. Ma come indirizzare tale cambiamento? La mostra Echoes of Broken Souls è un invito a esplorare le complessità delle fratture che viviamo ogni giorno, sia a livello personale che collettivo. Attraverso le opere di artisti contemporanei, vogliamo rivelare le lacerazioni che contraddistinguono non solo il nostro cosmo interiore, ma anche le dinamiche sociali e geopolitiche che influenzano la nostra vita quotidiana. Lo sguardo si rivolge al conflitto tra l'individuo moderno e la sua più intima essenza, troppo spesso scisso tra ciò che apparenza e ciò che sostanziale. L'esperienza umana si riassume in un percorso artistico che spinge il visitatore a confrontarsi con le proprie fratture personali, ad accettare la propria fragilità e a riflettere di conseguenza sulle spaccature culturali, economiche e politiche cullate da una società a sua volta frammentaria. Il corollario di fotografie, video e opere grafiche esplora le demarcazioni più sottili di etnie, ideologie, nazioni, e fa luce su questioni tanto attuali quanto universali, quali l'identità e la migrazione. La linea del confine diventa così un'opportunità per osservare la realtà da un punto di vista privilegiato, proprio in virtù della sua duplice natura. È necessario prenderne atto, e risanarlo con una consapevolezza più preziosa, in quanto nata dal dolore della divisione. Proprio come nell'arte giapponese del Kintsugi i frammenti di ceramica vengono saldati nuovamente insieme con l'oro, così la frattura personale e sociale può essere risanata con un legame più forte ed autentico dell'originaria unità, ponendo il dialogo come punto d'incontro. L'allontanamento diventa così condivisione, l'emarginazione diventa comprensione, la separazione diventa coesione. La mostra ci invita a riflettere sull'idea del confine, inteso sia come barriera che come ponte. Dobbiamo superare queste fratture e costruire legami tra culture e realtà diverse. In questo contesto, l'arte si trasforma in uno strumento potente di riconciliazione, che spezza le rigidità delle demarcazioni ordinarie per abbracciare l'apertura liberatoria di una visione comune.

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